La Traviata
Giuseppe Verdi
- Premiere mondiale
- Teatro La Fenice din Veneția, 6 martie 1853
- L'Opera Romena Craiova Premiere
- 23 octombrie 2002
- Tempo di Lunghezza
- aprox. 3h – două pauze
- Menzioni
- Spectacol în limba italiană cu supratitrare în limba română
Opera in tre atti di Giuseppe Verdi.
Libretto di Francesco Maria Piave, tratto dal romanzo di Alexandre Dumas figlio, Signora delle camelie.
Spectacol al Operei Române Craiova în cadrul Festivalului Internațional
„Elena Teodorini”, editia a XVI-a, susținut pe scena Cercului Militar Craiova
Conducerea muzicală: Simone Valeri
Regia artistică: Tamas Ferkay și Arabela Tănase
Coregrafia: Francisc Valkay
Scenografia: Răsvan Drăgănescu
Concert-maestru: Meda Stanciu
Maestru de cor: Lelia Candoi
Pregătirea muzicală: Corina Stănescu
Sufleur: Viorica Tomuş
Regia tehnică: Mihaela Grama
Sonorizare: Sorin Tican, Victor Valeriu Mihai
Maestru de lumini: Roberto Bujor
Machiaj/coafură: Ioana Boicea, Andra Stanciu
Distribuţia:
Violetta Valéry – Maria Francesca Mazzara
Flora Bervoix – Alessandra di Giorgio
Alfredo Germont – Valeriy Georgiev
Giorgio Germont – Ioan Cherata
Gastone – Petrișor Efrem
Baronul Douphol – Adrian George Popescu
Marchizul d’Obigny – Ioan Toma
Doctorul Grenvil – Dragoș Drăniceanu
Annina – Noemi Modra
Giuseppe – Liviu Stănescu
Comisionarul – Victor Dimieru
Solist balet: Olguța Ilie
În rol solistic: Alexandru Chera
Orchestra, Corul și Baletul Operei Române Craiova
L'azione si svolge a Parigi alla metà del XIX secolo.
ATTO I
Festa nel salotto di Violetta Valery a Parigi.
Un gruppo animato di donne e di allegri aristocratici si è riunito per un'altra notte di festa e di piaceri. (L’amistà s’intreccia al diletto). Novizio e confuso da questo vortice di parole e musica, Alfredo Germont viene presentato dal suo amico Gastone con l'intenzione di conoscere personalmente la signora della casa, oggetto di una passione segreta. Violetta è stanca di tanta attenzione, per sdrammatizzare la scenetta, propone un brindisi collettivo (Libiamo ne’ lieti calici). La festa continua: nel salone accanto si ode la musica di un valzer; gli invitati vanno a ballare, ma una crisi di tosse impedisce Violetta di uscire, facendola rimanere al suo posto, sostenuta da Alfredo. L’eco del valzer raggiunge il centro della scena, facendo da sfondo alla conversazione tra i due: le dichiarazioni d'amore dell'uomo (Un dì, felice, eterea / mi balenaste innante) si mischiano con il rifiuto malizioso della donna che può promettergli solo amicizia (Ah, se ciò è ver, fuggitemi…). Travolti di nuovo dal trambusto della festa che sta per finire, i due si mettono d’accordo per vedersi il giorno dopo. L’alba affiora, e Violetta, rimasta sola, medita turbata sull'effetto delle parole del giovane Alfredo: era, dunque, giunto il momento del suo primo vero amore, di amare e di essere amata? (Cantabile - Ah, fors’i lui che l’anima). Certamente no (tempo di mezzo Follie! Follie! delirio vano è questo!). Il destino di Violetta è diverso: continuare la vita allegra che aveva fino a quel momento, in piena libertà (cabaletta - Sempre libera degg’io / folleggiare di gioia in gioia).
ATTO II
Quadro 1
Alfredo e Violetta vivono felici, ritirati in campagna, vicino a Parigi. Apprendendo dalla cameriera Annina che Violetta ha venduto i gioielli per le spese di manutenzione del palazzo, Alfredo parte in fretta a Parigi per procurarsi denaro. In sua assenza, si presenta Giorgio Germont che chiede a Violetta di lasciare Alfredo e di troncare questo “legame immorale”. Dopo una dura battaglia interiore, Violetta decide di abbandonare il suo amante e di andare a Parigi, lasciando una lettera che comunica la decisione di tornare a una vita di svaghi. Tornato, Alfredo non si lascia convincere dalle suppliche di suo padre di tornare a casa in famiglia. Dopo aver trovato sul tavolo un invito di Flora, corre a Parigi, dove sa che troverà Violetta.
Quadro 2
Ballo in casa di Flora Bervoix. Tra gli altri ospiti, al tavolo di gioco c’è anche Alfredo. Violetta entra al braccio del barone Douphol. Tra Alfredo ed il barone scoppia una disputa violenta. Violetta lo implora di non rischiare la vita. Alfredo accetta a condizione che Violetta torni da lui. Tenendo fede alla promessa fatta a Giorgio Germont, Violetta confessa ad Alfredo che ama Douphol. In un impeto di rabbia, Alfredo la insulta e viene sfidato a duello dal barone.
ATTO III
Abbandonata da tutti gli amici, sull'orlo della miseria, Violetta giace al capezzale. Solo Annina e il dottor Grenvil, rimangono leali, cercando di darle coraggio. All'improvviso si presenta Alfredo, che nel frattempo è venuto a conoscenza della vera causa della loro rottura e si convince dell’innocenza di Violetta. Di nuovo, i due giovani fanno progetti per una vita felice. Arriva anche Giorgio Germont che, facendo leva sulla nobiltà d'animo di Violetta, concorda per il loro matrimonio. Ma è troppo tardi ... la malattia inesorabile non perdona Violetta che si spegne tra le braccia dell’amato Alfredo...
*Grigore Constantinescu e Daniela Caraman-Fotea, Ghid de operă, Bucarest, 1971
**Ana Buga e Cristina Maria Sârbu, 4 secole de teatru muzical, Bucarest, 1999
***Ioana Ștefănescu, O istorie a muzicii universale, Vol. IV, Bucarest, 2002