Repertorio

Il cugino che arriva dal nulla

Eduard Künneke

  • Premiere mondiale
  • Theater am Nollendorfplatz din Berlin, 15 aprilie 1920
  • L'Opera Romena Craiova Premiere
  • 31 octombrie 2009
  • Tempo di Lunghezza
  • aprox. 2h, 30’– o pauză
  • Menzioni
  • Spectacol în limba română

Operetta in tre atti di Eduard Künneke.

Libretto di Herman Haller e Fritz Oliven (Rideamus) tratto da una commedia di Max Kempner-Hochstadt.


L'azione si svolge nel sud della città olandese di Weert nel 1921.

ATTO I

Julia una ragazza giovane e bella, romantica e poco esaltata, ha ereditato dai genitori una splendida villa. Ma il suo tutore, Joseph Kuhbrot, ha saputo come diventarne il padrone assoluto. Egli soddisfa tutti i propri piaceri gastronomici e molesta Julia con la proposta di sposare suo nipote, August Kuhbrot. In questo modo, la ricchezza rimarrebbe alla famiglia del tutore. La ragazza respinge con fermezza la proposta. La stessa cosa che fa quando il figlio del consigliere Wildenhagen, Egon, le fa allusioni insistenti sul matrimonio. La ragazza pensa sempre al suo primo amore, Roderich de Weert, al quale giurò amore molti anni prima, quando il giovane era partito per andare a Batavia. Al momento della separazione, i due amanti avevano  promessi di guardare ogni sera  la luna per ricordarsi l'uno dell'altra. Pertanto, Josef prende in giro Julia dicendo che ha un “fidanzato sulla luna". La ragazza rimane impassibile ai colpi del tutore, soprattutto ora che il giudice tutelare l’ha dichiarata maggiorenne. Insieme all’allegra Hannchen, si diverte a ricevere la visita inaspettata di un viaggiatore in ritardo, un giovane piacevole ma con vestiti poveri. Gli organizzano anche una burla e cercano di convincerlo che si trova in un castello incantato, trattandolo, con sua grande sorpresa, come l’ospite d’onore.

ATTO II

Lo Straniero capisce il loro gioco e acconsente a partecipare. Quando Julia gli chiede chi è, il giovane uomo si presenta con un ritratto di sé romantico come ella sognava (aria: “Io sono un vagabondo, un eterno viaggiatore”). Dopo una bella dormita nel letto che gli era stato preparato, lo Straniero  si sveglia e apprende da Hannchen dello slancio d’amore di Julia per Roderich e anche del piano di Kuhbrot. Naturalmente il viaggiatore è riluttante a dire chi è, e tutti, inclusa Julia, lo scambiano per Roderich. Julia è felice di aver ritrovato il suo primo amore nello Straniero (duetto "Ti ricordi quando eravamo bambini ..."). Zio Josef, però, è lunatico e petulante dall'arrivo inaspettato del “fidanzato della luna”. Commedia trova la fine improvvisa con la comparsa di Egon, che porta un telegramma che annunciava l'imminente arrivo del vero Roderich. Esposto e ora considerato come un ciarlatano, lo Straniero se ne va.

ATTO III

Indagando col capo della stazione, Josef scopre che suo nipote è arrivato il giorno prima ed è stato accompagnato alla locanda del villaggio. Il vecchio buongustaio è incline a credere che August sia stato ucciso, e visto che l'assassino non poteva essere altri che lo Straniero; mentre è perso nei suoi dubbi, si scatena un’irrequietezza generale. Fa la sua comparsa un altro Straniero, che sorprende Hannchen proprio mentre chiede alla fata delle spose di mandarle un fidanzato. I due si piacciono fin dal primo momento e la ragazza rimane turbata nell’apprendere che l’uomo non è altri che Roderich di Weert e che lui non ricorda il giuramento fatto a Julia, in quanto lo considerava un gioco da adolescenti. Come avrebbe reagito Julia? Attraverso uno stratagemma architettato da Hannchen, tutto viene organizzato al meglio. Roderich si presenta come August Kuhbrot attirando, fin dall'inizio, l’avversione di Julia su di lui. Poi, mette le carte in tavola e  confessa di non aver rispettato il giuramento. Solo ora Julia si sveglia dal suo sogno e offre la sua mano ad August, il primo Straniero che era venuto e che lei aveva amato fin dal primo momento.

 

*Titus Moisescu e Miltiade Păun, Ghid de operetă, Editura Muzicală a Uniunii Compozitorilor, Bucarest, 1969