Il Trovatore
Giuseppe Verdi
- Premiere mondiale
- Teatro Apollo din Roma, 19 ianuarie 1853
- L'Opera Romena Craiova Premiere
- 9 decembrie 2004
- Tempo di Lunghezza
- aprox. 3h – două pauze
- Menzioni
- Spectacol în limba italiană cu supratitrare în limba română
Opera in quattro atti di Giuseppe Verdi.
Libretto di Salvatore Cammarano, tratto dalla tragedia El Trovator di Antonio Garcia Gutiérrez.
L'azione si svolge nel XV secolo in Biscaglia e Aragona.
ATTO I
Ferrando, il servo del Conte di Luna, racconta alle guardie come la zingara Azucena, volendo vendicare la morte di sua madre bruciata al rogo per stregoneria, aveva rapito uno dei figli del suo vecchio padrone e l’aveva gettato tra le fiamme.
Nei giardini del palazzo, Leonora, nobile dama di compagnia della principessa di Aragona, parla alla sua amica Ines dell'amore che prova per un trovatore misterioso. Dopo il rientro delle due donne, il giovane Conte de Luna giunge sotto la finestra di Leonora spinto dal forte amore per lei. Improvvisamente, nella notte, si ode la voce di un trovatore (romanza). Rispondendo all’appassionato richiamo, Leonora scende in giardino e, ingannata dal buio, si getta tra le braccia del Conte di Luna e gli rivolge dolci parole. Entra in scena il misterioso trovatore Manrico. I due uomini si sfidano e incrociano le spade (terzetto). Incapace di separarli Leonora cade a terra priva di sensi.
ATTO II
Riuniti nel proprio accampamento, gli zingari lavorano (coro). Pensierosa, l’anziana zingara Azucena ricorda la morte della madre che sul rogo ardente gridava “Vendicami!”. Diversi prima, Azucena, fuori di sé, aveva rapito uno dei figli del Conte di Luna gettandolo nelle fiamme di un rogo. Poi, tornata lucida, aveva scoperto con orrore che, senza accorgersene, nella rabbia, aveva bruciato suo figlio (aria). Manrico non sa più nulla della persona che pensava fosse sua madre. “E allora chi sono io?” chiede il giovane. Abbandonati i ricordi, Azucena si riprende, ma le sue parole eludono risposta. La zingara rimprovera Manrico per il nobile gesto di aver risparmiato il giovane Conte di Luna nel duello, quella notte nel giardino.
Un messaggero arriva portando due importanti novità: la fortezza Castellor era caduta nelle mani degli armigeri di Urgel e Manrico era stato chiamato ad organizzare la difesa contro i realisti che si stavano preparando ad attaccare. In quel momento, Manrico apprende che Leonora, credendo il suo amante ucciso in un duello, aveva deciso di entrare in convento. Il giovane parte in fretta.
Il Conte di Luna, arriva davanti al convento dove Leonora sarebbe diventata suora, con un gruppo di soldati,deciso ai rapire la donna che ama. Leonora si congeda da Ines. Il brutale intervento dei soldati viene ostacolato dall'arrivo di Manrico e dei pochi partigiani. Leonora si getta tra le braccia di colui che credeva morto.
ATTO III
La fortezza Castellor, dove Manrico e Leonora avevano trovato rifugio, è assediata dalle truppe del Conte di Luna. Azucena viene catturata in prossimità dell’accampamento dei soldati. Ferrando la riconosce come colei che, anni prima, aveva gettato nelle fiamme il fratello del giovane conte. Azucena confessa di essere la madre di Manrico. Geloso e desideroso di vendetta, il conte la condanna a morte sul rogo.
Leonora e Manrico all'interno della fortezza vivono momenti di felicità. Un messaggero annuncia la cattura di Azucena da parte delle truppe nemiche. Senza esitazione, Manrico si lancia in battaglia per salvare sua madre (aria).
ATTO IV
Manrico e suoi partigiani sono stati sconfitti. Madre e figlio sono ora nella stessa prigione. Leonora cerca disperatamente un modo per salvare il suo amato (aria). Il Conte di Luna, innamorato di lei, chiede alla giovane amore e fedeltà in cambio della vita di Manrico. Accettata la proposta, Leonora succhia il veleno contenuto nell’anello di pietra che portava al dito (duetto) poi si precipita nella prigione per dare al suo amato la notizia della liberazione. Manrico rifiuta, credendo di essere stato ingannato, e comprende la verità solo nel momento in cui Leonora muore (terzetto). Nello stesso momento, il Conte di Luna ordina l'esecuzione di Manrico e costringe Azucena ad assistere al calvario di suo figlio. La zingara ha compiuto però la sua vendetta. Lei rivela al conte che, infatti, Manrico era suo fratello.
*Grigore Constantinescu e Daniela Caraman-Fotea, Ghid de operă, Bucarest, 1971
**Ana Buga e Cristina Maria Sârbu, 4 secole de teatru muzical, Bucarest, 1999
***Ioana Ștefănescu, O istorie a muzicii universale, Vol. IV, Bucarest, 2002