Rigoletto
Giuseppe Verdi
- Premiere mondiale
- Teatro La Fenice din Veneția, 11 martie 1851
- L'Opera Romena Craiova Premiere
- 21 februarie 2010
- Tempo di Lunghezza
- aprox. 2h, 30’– o pauză
- Menzioni
- Spectacol în limba italiană cu supratitrare în limba română
Opera in tre atti di Giuseppe Verdi.
Libretto di Francesco Maria Piave tratto dal dramma di Victor Hugo Le roi s’amuse.
L'azione si svolge a Mantova (Italia), nel XVI secolo.
ATTO I
Alla festa nella corte del Duca di Mantova. Il giovane duca racconta ad un cortigiano di essere interessato a una bella ragazza, vista poco tempo prima in chiesa. Nell’aria “Per me, tutte le donne sono uguali”, egli parla del suo spirito libertino. Il buffone Rigoletto, estremamente servile nei confronti del Duca, ride di coloro le cui mogli o figlie erano state molestate da lui. Un cortigiano sparge la voce che Rigoletto ha un’amante segreta. Un giovane conte, profondamente offeso dal buffone, medita la vendetta insiemi agli altri cortigiani. Poi un vecchio conte, addolorato per l'umiliazione subita da sua figlia, lo maledice solennemente.
Il buffone Rigoletto torna tardi a casa, un’abitazione circondata da un recinto alto nelle vicinanze della casa del giovane conte che aveva offeso. Viene avvicinato, per strada, da uno sconosciuto che si presenta come Sparafucile e gli offre i sui servizi di sicario. Rigoletto lo allontana. Ossessionato dal rimorso e dalla maledizione del vecchio conte, Rigoletto si sente lui stesso un assassino. Egli dice: "Noi siamo uguali, io con la lingua, egli col pugnale”. Entrato in casa, il buffone viene accolto da sua figlia Gilda, che egli tiene lontano dalla vita sfrenata di corte. Gilda gli assicura di aver lasciato la casa solo per la messa religiosa. Rigoletto esce per un momento. Il Duca di Mantova, travestito da un povero studente, entra nel cortile e si nasconde dietro un albero. Da lì sente Gilda raccontare, ad una giovane governante, di un ammiratore che l’aveva seguita dalla chiesa fino a casa. Naturalmente si tratta del Duca di Mantova che, uscito dal nascondiglio fa appassionanti dichiarazioni d’amore a Gilda. Le fornisce un nome falso: Gualtieri Maldè. Gilda si innamora, dunque, del suddetto studente e dopo la sua partenza canta l’aria “Gualtier Maldé... Caro nome..”. Nel frattempo, si radunano i cortigiani istigati dal giovane conte a vendicarsi di Rigoletto. Tutti pensano che Gilda sia l’amante del buffone di corte. Quando Rigoletto torna, cade in una trappola. Bendato, il buffone accetta volentieri di partecipare al presunto rapimento della moglie del giovane conte, suo vicino di casa. Ma, rimasto solo si toglie la benda e capisce di aver sostenuto egli stesso la scala ai rapitori di sua figlia.
ATTO II
Il Duca di Mantova viene a sapere con piacere che Gilda è stata rapita e si trova nel palazzo. Rigoletto arriva al palazzo per cercare sua figlia ma i cortigiani risentiti ridono del suo dolore. Dopo un po', arriva Gilda che si lancia tra le braccia del padre e gli dice, piangendo, di essere stata rapita e violentata. Da fuori, si ode di nuovo la maledizione del vecchio conte che viene portato in carcere. L'amore di Gilda per il conte è così grande da darle la capacità di perdonare e di cercare di placare la vendetta di suo padre.
ATTO III
Rigoletto cerca di convincere Gilda del carattere aberrante del Duca di Mantova, nella speranza che l’avrebbe “curata” dall’amore. La conduce, perciò alla locanda di Sparafucile dove il duca verrà adescato dalla sorella del sicario. Rigoletto e Gilda si nascondono in modo da vedere dalla finestra della locanda l’arrivo del Duca vestito da ufficiale di cavalleria. Canta un'aria sulla fatuità delle donne, “La donna è mobile…". Gilda osservae con dolore il Duca corteggiare la sorella del sicario. Rigoletto manda Gilda a casa, dicendole di indossare abiti maschili perché intende fuggire con lei da Mantova. Dopo la partenza di Gilda, Rigoletto conferma l'accordo che ha fatto con Sparafucile: il Duca di Mantova verrà ucciso entro mezzanotte, poi il buffone getterà il corpo nel fiume. Dopo la partenza di Rigoletto, si scatena un’improvvisa tempesta. Brillo, il Duca va a riposarsi in una stanza. Rimasti soli, Sparafucile e sua sorella del premeditato delitto. La sorella del sicario è attratta dal Duca e vuole salvarlo, ma la tentazione del denaro è troppo grande. Alla fine, i due arrivano a un accordo: se entro mezzanotte uno straniero entra nella locanda per ripararsi dalla tempesta, lo uccideranno. La loro conversazione viene intercettata da Gilda, il cui desiderio di rivedere il Duca la fa tornare alla locanda vestita con abiti maschili per vederlo un'ultima volta. Per amore e disperazione, decide di sacrificarsi. Apre la porta e viene accoltellata, mentre i tuoni del temporale scuotono la locanda. All'alba, Rigoletto arriva con il denaro e riceve un sacco in cui dovrebbe esserci il corpo del Duca. Arrivato col sacco lungo il fiume, Rigoletto sente la voce del Duca di Mantova che torna a casa dopo che la tempesta si era calmata. Il Duca canta: “La donna è mobile...”. Il buffone apre il sacco ed è sconvolto scoprendo che Gilda che vive ancora. Padre e figlia si concedano cercando il perdono reciproco. Gilda muore tra le braccia di Rigoletto. Scosso dal dolore, il buffone si rammenta la maledizione del vecchio conte.
*Grigore Constantinescu e Daniela Caraman-Fotea, Ghid de operă, Bucarest, 1971
**Ana Buga e Cristina Maria Sârbu, 4 secole de teatru muzical, Bucarest, 1999
***Ioana Ștefănescu, O istorie a muzicii universale, Vol. IV, Bucarest, 2002