Repertorio

Turandot

Giacomo Puccini

  • Premiere mondiale
  • Teatro alla Scala din Milano, 25 aprilie 1926
  • L'Opera Romena Craiova Premiere
  • 5 iulie 1998
  • Tempo di Lunghezza
  • aprox. 3h – două pauze
  • Menzioni
  • Spectacol în limba italiană cu supratitrare în limba română

Opera in tre atti di Giacomo Puccini. Lo spartito, che Puccini lasciò incompiuto, fu completato da Franco Alfano.

Libretto di Giuseppe Adami e Renato Simoni, tratto da un atto di Friedrich Schiller, basato su una fiaba persiana inclusa nella collezione di Carlo Gozzi 1.001 giorni (XVIII secolo).


L'azione si svolge a Pechino (Cina), diverse centinaia di anni fa.

ATTO I

Un mandarino del re Altoum annuncia che sua figlia, la principessa Turandot sposerà il corteggiatore di sangue reale che riesca a risolvere tre indovinelli da lei stessa proposti. L'ultimo degli audaci che, sedotto dalla bellezza incomparabile della Principessa, aveva tentato la sua fortuna, il principe di Persia, viene decapitato come tanti altri prima di lui. La folla si era radunata davanti ai cancelli del palazzo in attesa della punizione del coraggioso principe. Le persone, riunite in gruppi, vengono fatte allontanare brutalmente dalle guardie imperiali che cercano di far spazio al corteo che accompagna il principe persiano nel luogo dell’esecuzione. Nella confusione che si crea, un vecchio si butta a terra mentre la piccola schiava che l’accompagna chiede aiuto, nel tentativo di salvare il suo padrone. Un giovane uomo esce dalla folla e corre verso il vecchio disteso a terra. Sorpresa e stupore sui volti dei tre: sotto quei miseri vestiti si nasconde il vecchio Timur, il re tartaro spodestato, padre del giovane principe Calaf che si trova ora dinanzi a lui! La sorte aveva separato il padre e il figlio, ma questo momento inaspettato rende felici loro e la giovane schiava Liù. Colpito dalla fede e dalla devozione della ragazza, Calaf le chiede che cosa l'ha spinta a seguire il suo padrone in esilio. La sua risposta è semplice e di grande effetto: ha fatto tutto questo perché un giorno, tanto tempo prima, il giovane principe le aveva regalato un sorriso.

La vista improvvisa di Turandot, al chiaro di luna, ha l'effetto di un incantesimo e conquista il cuore di Calaf per sempre. Innamoratosi all’instante della crudele e bella principessa, corre verso i cancelli del palazzo per provare, a sua volta, a risolvere gli enigmi. E’ circondato da tre pagliacci-ministri, Ping, Pang e Pong, che cercano di fermarlo per risparmiargli la vita.

ATTO II

Quadro 1

 Ping, Pang e Pong ricordano la tranquillità e la serenità delle loro case, la mancanza della loro terra e la gioia della loro vita. Nell'auditorio imponente del palazzo, i funzionari della corte aspettano l’inizio della terribile prova a cui avrebbe partecipato lo straniero, che non sembrava  impressionato né dalle vittime né dalla principessa, né dell'incoraggiamento di suo padre. Un vecchio inno precede la comparsa di Turandot, bella e con lo sguardo gelido implacabile degli idoli (coro).

Quadro 2

La principessa spiega perché tutti i giovani che non riescono a svelare gli enigmi vengono condannati a morte: in questo modo vendica una sua antenata, la bella Lu-Ling, disonorata nel suo stesso palazzo (aria). Il confronto tra la principessa e Calaf è atteso con timore  e curiosità. Fiduciosa e desiderosa di intimidire l’audace sconosciuto, Turandot ricorda: “Gli enigmi sono tre, la morte è una.” Calaf risponde con sicurezza: “Gli enigmi sono tre, una è la vita.” La prima domanda riceve la risposta: il fantasma che rinasce ogni notte e muore ogni mattina è la Speranza. Il pubblico stupito commenta. Presto si sente la risposta alla seconda domanda. Il sangue è in fermento, caldo come una febbre o freddo come il ghiaccio. E l’ultimo enigma è risolto: il gelo che riscalda è lei – la Principessa Turandot.

La folla si scatena in un vortice di voci (coro). Ma la principessa cerca di liberarsi dal vincolo, chiede, dunque, al re di salvarla e di non consegnarla allo straniero. Volendo conquistarla con l'amore, Calaf le dà una possibilità: se entro l’alba Turandot riesce ad indovinare il suo nome, egli accetterà di seguire lo stesso destino dei giovani che l’hanno preceduto; in caso contrario, diventerà sua moglie.

ATTO III

Quadro 1

È notte, ma nessuno dorme nella città, come ordinato da Turandot che vuole di sapere a tutti i costi il nome dello straniero che l’ha sconfitta.  Speranzoso, Calaf aspetta l’alba che annuncerà la completa vittoria (aria). Ma l'alba ritarda e gli uomini della principessa sottopongono, allora, ad un duro interrogatorio il vecchio Timur e la piccola schiava Liù, poiché conoscono lo straniero.

Torturata dinanzi agli occhi terrorizzati del popolo, Liù mantiene scrupolosamente il segreto che decide della vita dell’uomo amato. Il suo silenzio non può essere compreso dalla "gelida principessa”, ma prima di togliersi la vita Liù predice che all'alba sarà sconfitta dalla stessa forza che travolge il suo cuore (aria). Con un pugnale strappato a un soldato, la piccola schiava mette fine al tormento che non poteva più sopportare e la sua vita si spegne sull'altare, come un’offerta si consuma sull’altare dell’amore.

Quadro 2

La fine dell’opera porta uno spiraglio di luce a tutti coloro che aspettavano con ansia. Calaf scioglie con un abbraccio il cuore gelido della bella Turandot, nei cui occhi compaiono le prime lacrime (duetto). Le loro voci si fondono con quelle della folla in un flusso luminoso, come la torcia della vittoria arde sul male (coro).

 

*Grigore Constantinescu e Daniela Caraman-Fotea, Ghid de operă, Bucarest, 1971

**Ana Buga e Cristina Maria Sârbu, 4 secole de teatru muzical, Bucarest, 1999

***Ioana Ștefănescu, O istorie a muzicii universale, Vol. IV, Bucarest, 2002