La stagione

Silvia

E.Kalman

  • Premiere mondiale
  • Teatrul Johann Strauss din Viena, 17 noiembrie 1915
  • L'Opera Romena Craiova Premiere
  • 15 mai 2014
  • Tempo di Lunghezza
  • aprox. 3h – o pauză
  • Menzioni
  • Spectacol în limba română

Operetta in tre atti di Emmerich Kálmán (Imre Kálmán).

Libretto di Leo Stein, Bella Jenbach, András Kürthy

Titolo originale: Die Csárdásfürstin - La principessa della Czarda.  Originariamente, l’operetta era intitolata Viva l’amore

Festivalul Internațional „Elena Teodorini” – ediția a XV-a

 

Spectacol al Operei Române Craiova susținut la Cercul Militar Craiova

 

Regia artistică: András Kürthy (Ungaria)
Asistent regie artistică: Edith Mag
Coregrafie: Adrian Mureșan (Cluj-Napoca)
Asistent coregrafie: Olguța Ilie
Scenografia: Răsvan Drăgănescu
 
Conducerea muzicală: Vincent Grüger (Germania)

Concert-maestru: Francisc Klein
Maestru de cor: Lelia Candoi
Pregătirea muzicală: Corina Stănescu, Maria-Cristiana Stan
Sufleur: Mihaela Gomoiu
Regia tehnică: Iulian Tudosie
Sonorizare: Sorin Tican
Maestru de lumini: Roberto Bujor
Machiaj și coafură: Ioana Boicea

 

Arhiducele Ferdinand Salvador – Adrian Grădinaru
Ducele Leopold Maria – Cosmin Vasilescu
Ducesa Cecilia, soţia ducelui – Edith Mag
Prinţul Edvin, fiul lor – Bogdan Zahariea (Timișoara) 
Silvia, şansonetistă – Renata Vari
Contele Bonifacio Kauciano – Laurenţiu Nicu
Constesa Stázi – Noemi Modra
Domnul Feri – Dan Cornescu
Miska – Gabriel Marciu
Generalul Rohnsdorf – Ioan Cherata
Tonelli – Nicolae Popa
Endrei – Romulus Nicolae Cucu
Contesa Clementina – Anca Ţecu
Contesa Cristina – Mădălina Neagoie
Baronesa Leontina – Violeta Ţicu
Contesa Carolina – Oana Bărcan
Ospătarul bătrân – Ştefan Ciucă
Ospătarul tânăr – Ionuţ Dumitru
Notarul Kisst – Teodor Ispas
Lazarevici, un comerciant bogat – Alexandru Petre
Baronul Viktor Hübner – Mircea Tudora
Contele Aristide Bettelheim – Nicolae Popa
Omul sandvici – Costin Nanu
Dirijorul – Bogdan Olaru


Fetele din cabaret:
Aranka – Olguța Ilie 
Jou-Jou – Alina Onofrei
Clo-Clo – Andreea Enache
Daisy – Loredana Nicola
Margo – Amina Almahadin
Vali – Alexandra Iordache

 

Orchestra, Corul și Baletul Operei Române Craiova.

ATTO I

La scena rappresenta l’interno del teatro Orpheum a Budapest nella primavera del 1914.

Silvia, canzonettista amata dal pubblico, dà il suo addio agli amici e ammiratori, in procinto di partire. Vuole andare a New York per onorare il la proposta che aveva ricevuto. Il Principe Edvino cerca di fermarla, confessandole l'amore sincero e il desiderio di sposarla, ma Silvia non crede nel futuro della loro storia d'amore. Il Conte Kauciano, anche lui innamorato di Silvia desidera accompagnarla. Con l’aiuto del capo cameriere dell’Orpheum, Miska, il conte Boni prepara una serata d'addio per gli ammiratori e gli amici della canzonettista. Il signor Feri, cliente fedele dell’Orpheum, e il cameriere Miska ricordano con nostalgia Cecilia, l'ex canzonettista del teatro di cabaret che, anni fa, lasciò loro e la carriera di artista. In questo momento, appare Cecilia che, d’allora, era diventata la Duchessa di Lippert Weilersheim, è venuta all’Orpheum per convincere suo figlio, Edvino a rinunciare a Silvia e a tornare a Vienna, dove lo aspetta una fidanzata aristocratica, la contessa Stasi. Miska e Feri riconoscono nella persona della duchessa l’ex prima donna Cecilia che adoravano, ma Cecilia non vuole che il suo passato venga scoperto e fa giurare a entrambi di non farlo; qualunque cosa accada, essi non devono rivelare il suo segreto. L’incontro di Edvino con la madre porta i due a un confronto. Cecilia lo costringe a tornare a Vienna con il pretesto di un ordine di chiamata presentato dal generale Rohnsdorf, la duchessa fa un ultimo tentativo di portare a casa il figlio disubbidiente. Ma Edvino, invece di lasciare Silvia, redige in presenza di un notaio un contratto in cui promette di sposarla. Il Conte Boni interviene, raccontando a Silvia che il principe Edvino ha già una fidanzata a Vienna, la contessa Anastazia. Silvia si sente ingannata e parte per New York con Boni Kauciano.

ATTO II

Scena: il palazzo del duca Lippert Weilersheim, primavera del 1914.

Gli ospiti si sono riuniti per celebrare il fidanzamento di Edvino e Stasi, annunciato dalla Duchessa Cecilia e suo marito. Tra gli invitati è presente anche il conte Boni Kauciano. Boni accompagna Silvia, che si spaccia per la sua giovane moglie, e il signor Feri per il Conte Kauciano senior, suo padre. Il travestimento è un’idea di Silvia, che desidero incontrare, ancora una volta, Edvino. Travestita da contessa Kauciano, Silvia conquista il cuore di tutti, in particolare dell’arciduca Ferdinando, il quale comincia a corteggiarla. Vuole che Silvia diventi la sua amante, come in pratica tutte le donne più belle della corte, mogli dei dignitari. In seguito a una schietta discussione tra Stasi e Edvino, è chiaro che la futura sposa non è innamorata di Edvino, ma ama solo il cugino che sa tutto dell'amore che Edvino prova per Silvia.  Tuttavia, Edvino, incontrata la donna amata, nelle vesti della moglie del conte Boni, è talmente disperato che accetta la proposta dei genitori. Miska interviene e intercede per Boni e Stasi, i due giovani s’innamorano a prima vista. Infine, Edvino confessa a Silvia che non ha smesso di amarla nemmeno per un attimo. Cecilia, anche se ha scoperto per caso che Silvia non è, in realtà, la moglie di Boni, non rivela la verità davanti alla “finta" contessa, ma la induce alla disperazione, esprimendo il suo disprezzo e dicendo di essere pronta a darle del denaro se rinuncia a Edvino. Silvia, ferita e umiliata, vuole andarsene, ma per curiosità rimane ai festeggiamenti. Quando il duca vuole annunciare il fidanzamento, Edvino lo interruppe confessando che il suo cuore è stato conquistato da Silvia e intende prenderla in moglie. Cecilia arriva e smaschera la finta contessa, ma Silvia risponde con dignità assicurando a tutti che lei non è come le donne facili della corte, amanti dell'Arciduca. Mostra il contratto di matrimonio firmato da Edvino e Boni le concede il “divorzio” per sposare Stasi. L'Arciduca e le donne aristocratiche, offesi nel loro ego, se ne vanno arrabbiati, il Duca teme uno scandalo ma Miska, con un gesto inatteso, risolve il problema ...

ATTO III

Scena: Abazia, il 18 giugno 1914

Il Duca Lippert Weilersheim, vecchio e senile, si prepara a celebrare il compleanno di sua moglie Cecilia, la quale non è in vena di far festa, essendo sconfortata a causa di quello che era successo; Stasi e Boni sono scomparsi senza lasciare traccia, Edvino è corso dietro a Silvia. Temendo il pettegolezzo viennese, Cecilia non permette a suo figlio Edvino di venire alla cerimonia insieme alla sua adorata Silvia. Il signor Feri è convinto che sia giunto il momento di smascherare Cecilia. Per non rompere il suo giuramento, lascia tutto sulle spalle degli ex coniugi della Duchessa, invitando tutti e tre alla festa di compleanno. I tre ex coniugi raccontano al Duca e all'Arciduca tutto quello che sanno sul passato della prima donna. Smascherata e umiliata, Cecilia, vedendo distrutte le speranze di diventare una vera aristocratica, riceve ora Edwin e la coppia, acconsentendo al loro matrimonio. Come regalo di compleanno per sua moglie, L’Arciduca consegna al Duca Weilersheim il decreto dell'imperatore Francesco Giuseppe I, nominandolo ambasciatore a Madrid. Cecilia pensa di realizzare finalmente il suo sogno e di diventare una gentildonna di corte, ma l'ordine dell’imperatore decide diversamente ... Il conte Boni, che non ha osato finora aprire i telegrammi giornalieri ricevuti da parte dei genitori della contessa Stasi, leggendone uno a caso scopre che i futuri suoceri, per quel tutto il tempo, avevamo accettato il loro matrimonio. Alla proposta dell’Arciduca, la folla comincia a celebrare l'unione degli innamorati, ma nel bel mezzo della festa entra il generale Rohnsdorf , il quale annuncia all’Arciduca che c'è stato un attentato a Sarajevo suo cugino, l’erede. Ferdinando ordina che i festeggiamenti continuino, ma le cose non vanno come ci si sarebbe aspettato prima ...

 

*Titus Moisescu e Miltiade Păun, Ghid de operetă, Editura Muzicală a Uniunii Compozitorilor, Bucarest, 1969